Biblioteca Laurenziana

"[...] a Firenze per scoprire l'unica biblioteca progettata da Michelangelo, la Biblioteca medicea laurenziana. [...] il centro storico di Firenze è già pieno di turisti. Ma il chiostro della chiesa di San Lorenzo, che ospita la Laurenziana (a pochi passi dal duomo), alle 11 del mattino è talmente deserto che penso di aver sbagliato indirizzo. Acquisto il mio biglietto, seguo le indicazioni e apro la porta d'ingresso. Per un'ora ho Michelangelo tutto per me. "Austera" è la prima parola che mi viene in mente quando entro nel crepuscolare vestibolo della biblioteca e salgo alla sala di lettura lungo una scalinata fatta in una tetra pietea grigia, detta pietra serena. Non conosco in aggettivo che possa rendere giustizia alla sala lettura. File di panche in noce ingegnosamente fungono anche da leggii - o "plutei" - fiancheggiano le pareti, mentre il corridoio centeale è lastricato con mattonelle di terracotta rosa e color crema. Le finestre di vetro colorato, posizionate simmetricamente una di fronte all'altea, illuminano le panchine. Il tetto di legno intagliato sembra appiattire e approfondire lo spazio all'infinito, come il punto di fuga in un paesaggio rinascimentale. La biblioteca di Michelangelo è così razionale, risoluta e maestosa, che nemmeno nei miei sogni più arditi avevo immaginato di poter lavorare in un posto del genere [...]. La sala di lettura dela Laurenziana è ormai più che altro un'opera d'arte da esposizione, mentre le altre stanze più recenti e meno preziose vengono utilizzate ler conferenze e mostre. Gli studiosi di tutto il mondo, attirati dalla vasta collezione di manoscritti, lavorano in spazi meno imponenti e più nascosti, attorno al chiostro.
"C'è un piccolo club di biblioteche con possedimenti davvero importanti, e noi ne facciamo parte", spiega Giovanna Rao, direttrice della libreria, quando ci incontriamo nel suo ufficio, una piccola cella affacciata sul
 chiostro. "La nostra collezione di manoscritti, composta da 11mila pezzi, compete con la Biblioteca britannica e la Bibliothèque nationale de France, anche se non siamo una.biblioteca nazionale. Naturalmente nessu'altra biblioteca ha la fortuna di avere Michelangelo come.architetto. [...]"
(David Laskin, in The New York Times, tradotto in Internazionale del 1° settembre 2017)

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