Il pallaio

Nel Medioevo e fino a metà dell’Ottocento a Firenze era molto diffuso il gioco delle pallottole, una sorta di gioco delle bocce. Era praticato in ogni area verde che sorgeva a ridosso dell’abitato cittadino, ma era frequente vederlo giocare anche nel centro cittadino. Non a caso, presso via del Proconsolo esiste, appunto, Piazza delle Pallottole, che prende il nome proprio da questo gioco che qui si praticava fino a quando l’Opera del Duomo espropriò questi spazi per il cantiere della cattedrale. Ma tale gioco non era ben visto dalle autorità cittadine, perché spesso si praticava provocando schiamazzi ed anche perché era causa di risse e di violenze; così fu deciso di vietarlo in città. I “pallai” (i luoghi di pratica del gioco) si spostarono nelle campagne fuori le mura, comunque continuando ad essere molto frequentati. Così, questi pallai videro il sorgere di improvvisati chioschi che servivano da bere e da mangiare ai giocatori, agli spettatori ed ai loro frequentatori vari. Il termine “pallaio” fu così esteso anche a questi punti di ristoro, rimanendo in parte in uso ancora oggi.
Roberto Di Ferdinando

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