"Aprile non ti alleggerire"

[…] Gli uccelli migratori approfittano dei venti caldi meridionali e ritornano a nidificare nell’Europa del Nord, seguendo la dorsale est dell’anticiclone atlantico. C’è un curioso proverbio toscano, diffuso anche in Francia, che dice: “al cinque di aprile, il cuculo deve venire, e se non viene al sette o all’otto, o che è perso o che è morto, se non viene ai venti è perso per i frumenti, se non viene al trenta il pasto l’ha cotto con la polenta”. Recenti studi spiegano il significato di questo proverbio, stando al quale la migrazione del cuculo dipende dalla posizione del monsone indiano, e quest’ultimo è la causa prevalente del clima d’aprile, come il monsone africano lo sarà per il clima dell’estate. Infatti quando il monsone indiano tarda ad instaurarsi, anche l’alta pressione sul sud dell’Atlantico tarda a spostarsi verso nord e le perturbazioni provenienti dall’Atlantico investono il Mediterraneo. Per questa ragione aprile è il mese dell’anno che mostra la maggiore variabilità delle piogge: si passa dai 10 mm degli anni più aridi ai 180 mm di quelli più piovosi. [..]
(Tratto da: “Non ti alleggerire”, di Giampiero Maracchi, in Informatore Coop di aprile 2017)

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