Il camelopardo a Firenze

Nel 1487 il sultano d'Egitto, Kaytbey, donò a Lorenzo de'Medici un camelopardo, una giraffa, descritto come un animale magnifico perché era alto <<sette braccia>>, <<i piè come 'l bue>, e così pacifico da prendere una mela dalla mano di un bambino. Ebbe un tal successo e scatenò tanta curiosità che fu portata in giro per la città e perfino nei conventi di clausura. Fu da soggetto per l'Adorazione dei Magi del Ghirlandaio (Cappella Tornabuoni di Santa Maria Novella) e per l'incompiuto Tributo a Cesare di Andrea del Sarto, nella villa di Poggio a Caiano. Non adattatasi al clima fiorentino, morì il 2 gennaio 1488. Non fu la prima giraffa presente a Firenze, già nel 1459 fu introdotta una giraffa per una caccia esostica, e negli anni trenta dell'Ottocentro il Granduca di Lorena ne ebbe anch'esso in regalo una.
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Adorazione dei Magi del Ghirlandaio (Cappella Tornabuoni di Santa Maria Novella)

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