L’autoritratto di Benvenuto Cellini

Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

Quando ammiriamo un’opera d’arte, in particolare una scultura, generalmente ci poniamo dinanzi ad essa, la osserviamo, la scrutiamo e ci soffermiamo essenzialmente sul suo lato anteriore, raramente, invece, le giriamo intorno, guardando anche il suo lato posteriore. Un esercizio da fare, per osservare ed apprezzare l’interezza dei monumenti, per non perdere alcune sfumature, particolarità e curiosità che rendono queste opere dei veri capolavori. Ad esempio, nella Loggia dei Lanzi (cosiddetta per via dei Lanzichenecchi, i soldati luterani, che nel 1527 qui sostarono sul loro cammino verso Roma) vi è l’elegante Perseo di Benvenuto Cellini (1500-1571), un capolavoro in bronzo che rappresenta l’affermazione del potere del Duca Cosimo I de’ Medici sull’esperienza repubblicana, qui ritratta con la testa recisa della Medusa. Il Perseo del Cellini è una scultura doppia, cioè racchiude due opere in una. Infatti poniamoci dietro all’opera, ed alziamo lo sguardo verso la nuca del Perseo, ricoperta di capelli, e l’elmo dell’eroe. Un gioco di contrasti rivela un volto umano, l’autoritratto del barbuto Cellini in una posa accigliata e contratta, l’opposto di quella slanciata del Perseo.
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Il Perseo
lato posteriore del Perseo, sulla nuca è scolpito l'autoritratto del Cellini

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