Il cardine della porta duecentesca

Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

In via dell’Anguillara, angolo  con via Verdi, ponendoci alle spalle della basilica di Santa Croce, sulla destra è possibile notare un cardine e la parete di una porta della seconda cerchia di mura, risalente quindi a metà dell’anno Mille. Questi due elementi sono ciò che ci rimane dell’antica Porta di San Simone, così chiamata dalla vicina chiesa, ancora oggi presente, di via Isola delle Stiche.
Questa porta permetteva l’accesso in città da Oriente, principalmente per i viaggiatori che provenivano dal Valdarno e che così si immettevano in Firenze, per l’appunto, per via dell’Anguillara, così chiamata dai fiorentini , secondo la tradizione, a causa del suo tracciato sinuoso, come un’anguilla. In passato questa strada aveva preso il nome, prima, di via del Parlascio come il vicino anfiteatro fiorentino (vedi: http://curiositadifirenze.blogspot.it/2011/06/nuove-scoperte-della-firenze-romana.html), poi dei Cocchi, dal nome di una famiglia che qui risiedeva. Alcuni storici fiorentini ritengono, invece, che il nome della strada derivi dal capitano di ventura Baldo di Piero Bruni, noto come Baldaccio Bruni o Baldaccio d'Anghiari (circa 1400–1441), detto, appunto, conte dell’Anguillara, che qui aveva acquistato il palazzo che oggi si trova quasi all’angolo con via dell’Acqua, e che nei secoli successivi fu sede anche delle Poste Granducali.
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Via dell'Anguillara, il cardine e la parete della Porta di San Simone
il cardine dell'antica Porta di San Simone
La chiesa di San Simone che dava il nome alla porta duecentesca

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