La centrale termica delle Ferrovie dello Stato

Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

Quando raggiungiamo via treno Firenze, arrivando alla stazione di Santa Maria Novella, sulla destra è possibile notare un edificio rosso scuro dall’architettura avveniristica. E’ la “centrale termica e cabina apparati centrali delle Ferrovie dello Stato”, un nome strano, come è l’edificio, opera del 1927 dell’architetto Bolognese Angiolo Mazzoni e definito da Marinetti “il modello” dell’edificio futurista. La centrale nasce con il doppio scopo di riscaldare l’intera stazione (grazie a 4 caldaie a carbone a tubi verticali) e come cabina elettrica (dotata di 280 leve per il comando di segnali e scambi ferroviari). In alto dietro una lunga serie di vetri, il curioso, stilisticamente, osservatorio su tutta l’area della stazione e dei binari. Le sue forme futuristiche sono ancor più visibile da via Cittadella e via delle Ghiacciaie. Curioso, una centrale termica in una via chiamata delle Ghiacciaie. Qui, prima dei lavori di urbanizzazione per Firenze Capitale correvano le mura ed a ridosso di queste erano state scavate le ghiacciaie, delle profonde buche in cui in inverno era conservata la neve che era utilizzata e venduta per conservare i cibi. D’estate queste ghiacciaie erano ricoperte con numerosi strati di paglia che isolavano le buche ed impedivano lo scioglimento della neve.
RDF
La centrale vista da Via delle Ghiacciaie

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