La Firenze di Savonarola
“[…] Il mutamento più impressionante si era prodotto nella città stessa, nella quale Michelangelo avvertiva un'atmosfera di ostilità e di sospetto. I fiorentini, che erano vissuti in buona armonia fin da quando Cosimo de' Medici aveva ordinato di spianare le torri delle loro case, si erano ora divisi in tre partiti esasperatamente avversi, che si scambiavano insulti e imprecazioni. Nelle file degli Arrabbiati, a quanto Michelangelo poté constatare, militavano uomini facoltosi e abili che ora detestavano tanto Piero quanto il Savonarola e chiamavano Piagnoni i seguaci del Domenicano. C’erano poi i Frateschi, che comprendeva anche i Popolano: costoro non amavano il Savonarola più di quanto lo amassero gli arrabbiati ma dovevano sopportarlo perché era l'esponente e l'anima del governo democratico. E c’erano infine i Grigi, ossia i componenti della fazione medica, che ordivano intrighi per il ritorno di Piero. Vagando per la città con il Granacci, Michelangelo fu sorpreso